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La vita è bella: ecco la storia vera dietro al film di Roberto Benigni

Roberto Benigni e Nicoletta Braschi

La vita è bella è il film più celebre di Roberto Benigni: in pochi sanno che dietro alla pellicola c’è anche una storia vera.

La vita è bella è il film più famoso di Roberto Benigni e da molti è considerato anche uno dei migliori film sull’Olocausto in assoluto. Questo per il modo in cui l’artista toscano ha saputo raccontare una storia drammatica, portando sullo schermo la figura di un padre che ha cercato in tutti i modi di proteggere il proprio figlio dall’orrore che aveva intorno. Ciò che forse non tutti sanno del film è che si basa su una storia vera.

La vita è bella: i fatti reali e non

Facciamo chiarezza, la storia di Guido Orefice (il protagonista interpretato da Roberto Benigni), di come è nata la storia d’amore con la moglie Dora e tutto quello che è seguito non è una storia reale. Anche se, come noto, molte famiglie di ebrei in tutta Europa (e anche in Italia) furono deportate realmente nei campi di concentramento nazisti.

Roberto Benigni Nicoletta Braschi
Roberto Benigni Nicoletta Braschi – www.donnaglamour.it

Il campo di concentramento nel quale è ambientata tutta la seconda parte della pellicola non è lager in particolare in molti hanno pensato che fosse Auschwitz, in realtà non viene mai specificato quale campo sia (nel film intorno al campo si vedono delle montagne, che non ci sono vicino ad Auschwitz. Il lager è poi liberato dagli americani, mentre quello di Auschwitz fu liberato dall’esercito sovietico).

La vita è bella: la storia vera dietro al film

Cosa c’è di vero allora in La vita è bella? I personaggi interpretati da Roberto Benigni e Nicoletta Braschi si chiamano Guido e Dora, esattamente come gli zii dell’attrice. Così come il Guido Orefice del film, anche Guido Vittoriano Basile (lo zio di Nicoletta Braschi) fu deportato in un campo di concentramento, quello di Mauthausen per la precisione, dove morì.

Guido Vittoriano Basile era un avvocato, nato in nobile famiglia siciliana, sposata con la soprana Dora De Giovanni. Era un antifascista e, come avvocato, si battè per difendere gli ebrei dopo la promulgazione delle leggi razziali. Proprio mentre difendeva un suo cliente ebreo fu arrestato dai nazisti: fu torturato e rinchiuso al carcere di San Vittore, poi fu deportato a Mauthausen dove gli venne assegnato il numero di matricola 53357 dove morì il 27 marzo del 1944, circa un mese dopo il suo arrivo al campo di concentramento.

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ultimo aggiornamento: 28 Gennaio 2025 16:56

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